PNRR - Economia circolare. Ad ATERSIR più di 13 milioni di euro per 8 importanti progetti nella provincia di Bologna
PNRR - Economia circolare. Ad ATERSIR più di 13 milioni di euro per 8 importanti progetti nella provincia di Bologna.
ATERSIR, Ente di governo d’ambito dei servizi rifiuti e idrico per la Regione Emilia-Romagna, ha programmato, approvato e candidato i progetti della Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, sviluppati da Gestori e Comuni per i bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il lavoro di squadra con tutti gli altri attori ha permesso di proporre al Governo numerosi progetti, per poter dare una forte spinta all’economia circolare sul territorio, alla resilienza del servizio idrico e alla digitalizzazione dei sistemi.
PNRR IN EMILIA-ROMAGNA - Finanziamenti ottenuti
Per il Servizio Rifiuti il PNRR finanzia tre differenti Linee di Intervento:
- Linea A: "Miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani"
ATERSIR ha ottenuto il finanziamento di 58 progetti proposti dai Gestori del Servizio Rifiuti o dai Comuni dell'Emilia-Romagna, per un totale di 29.635.466,87 € - Linea B: "Ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti di trattamento"
ATERSIR ha avuto il finanziamento di un progetto del valore di 12.394.521,00 € - Linea C: "Ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di PAD, fanghi di acque reflue e rifiuti di pelletteria e tessili"
Per la Linea d’Intervento C sono stati finanziati 6 progetti per un totale di 29.760.189,16 €
Sull’intero territorio regionale sono stati finanziati all’Agenzia quasi 72 milioni di euro per 65 progetti finalizzati a migliorare e incrementare i sistemi di raccolta differenziata oltre all’implementazione di impianti all’avanguardia per lo smaltimento dei fanghi di acque reflue.
In particolare, i progetti nella provincia di Bologna miglioreranno i sistemi di raccolta differenziata attraverso la realizzazione di Centri del Riuso e Centri di Raccolta, l’evoluzione dei sistemi informativi, l’installazione di Ecostazioni - strutture (cassonetti stradali o su isole ecologiche interrate) “intelligenti” per l’ottimizzazione della raccolta attraverso l’utilizzo di contenitori ad accesso controllato con apertura che permetta l’identificazione del conferitore e l’informatizzazione delle raccolte stradali, oltre alla realizzazione dell’Impianto Power to Methane e upgrading biogas presso l’area del Depuratore IDAR di Bologna di potenzialità pari a 1 MW che consentirà di produrre oltre 1 milione di metri cubi di green gas, utile a coprire i consumi annui di 1.200 famiglie bolognesi, evitando l’emissione in atmosfera di circa 1.450 tonnellate all’anno di anidride carbonica.
Il direttore di ATERSIR Vito Belladonna dichiara “grande soddisfazione per aver ottenuto questo livello di finanziamenti all’interno di un programma, il PNRR, che prevedeva per ogni linea un chiaro orientamento a finanziare aree con maggiori ritardi nel riciclo di materia dai rifiuti e nello specifico il sud, più che realtà come la nostra in cui si registra una raccolta differenziata oltre il 70% e già oggi si è superato il tasso di riciclaggio dei rifiuti previsto dall’Europa come obiettivo del 2025. Ciò nonostante abbiamo portato in Emilia-Romagna più di 70 milioni di euro che ci consentiranno, sì, di aumentare il livello di recupero dai rifiuti ma anche di migliorare i servizi ai cittadini facendo questi investimenti senza incidere sulle tariffe. Molto rilevanti anche i progetti di natura impiantistica per il contenuto tecnologico e per gli sviluppi che potranno fornire alla transizione ecologica”.
Per scoprire tutti i progetti finanziati e restare sempre aggiornato sul PNRR visita la nostra pagina dedicata: https://www.atersir.it/pnrr-piano-nazionale-di-ripresa-e-resilienza
Finanziato dall'Unione europea - NextGenerationEU. I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia solo quelli degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Unione europea, della Commissione europea, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Né l'Unione europea, la Commissione europea, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica possono essere ritenute responsabili per essi.